Benvenuti nel blog del MOVIMENTO ANTIPROIBIZIONISTA ITALIANO

Questa organizzazione è dedicata a coloro che sostengono la causa per la legalizzazione della Canapa (Cannabis) e dei suoi derivati in Italia e nel mondo. E' ormai noto che il proibizionismo ha fallito,lo dicono anche alcuni grandi economi! Uno degli scopi primari di questa organizzazione,è quello di informare e far conoscere la verità su molte questioni che riguardano la Cannabis,con una particolare attenzione al tema dell'antiproibizionismo in generale. MOVIMENTO ANTIPROIBIZIONISTA ITALIANO è quindi anche un portale di informazione libera e di cultura della pianta di Cannabis a 360 gradi. Il M.A.I. vuole reintrodurre la conoscenza di questa pianta nella vita quotidiana e nell'economia,sensibilizzando e aumentando la consapevolezza della gente attraverso un'informazione mirata,utile anche a prevenire l'uso di droghe pesanti nei giovani e attuando così le strategie di riduzione del danno. Naturalmente,è anche opportuno individuare e promuovere le applicazioni e le infinite risorse di questa fantastica pianta,in ambito terapeutico e non solo. Ad oggi,sono riconosciute alcune ricerche scientifiche che dichiarano il potenziale terapeutico della Cannabis in varie patologie. Attualmente è diffusa ed utilizzata in tutto il mondo e i suoi usi sono molteplici. La pianta di Cannabis è conosciuta ed utilizzata a scopo terapeutico,sacramentale,alimentare,agricolo,industriale e ricreativo. Uniamoci insieme per promuovere e sostenere questa magica pianta e le sue molteplici risorse per noi e il nostro pianeta! PEACE & LOVE! (Nozione Legale): Non si vuole in alcun modo istigare all'uso di Cannabis e altre droghe,ma solamente rendere più consapevoli le persone con un'informazione libera e pertanto non si incita nessuno a violare le normative vigenti. L'informazione libera è un diritto garantito dalla Costituzione italiana (art. 21) e quindi non può essere sottoposta ad alcuna forma di censura. Non si vuole incitare all'odio nè tantomeno è accettabile qualsiasi forma di violenza verbale o scritta. Tutti gli iscritti devono esprimersi in modo educato e civile,altrimenti i commenti ritenuti offensivi verranno rimossi dalla bacheca appena possibile. Questa organizzazione porta avanti un dibattito di stampo pacifista e idealista,quindi non è consentito pubblicare frasi o commenti offensivi che incitano all'odio verso il mondo politico e istituzionale. E' necessario però portare avanti un dibattito per la legalizzazione della Cannabis in Italia e nel mondo e riconoscere le sue notevoli proprietà,anche a livello terapeutico e non solo,ormai ampiamente riconosciute a livello mondiale. Basti pensare alla recente legalizzazione della Cannabis terapeutica in America,alla legalizzazione di piccole quantità di droga ad uso personale in Repubblica Ceca e alla legalizzazione della Cannabis in Svizzera e Danimarca. E' quindi opportuno rivedere la legislatura in materia,auspicando un confronto in totale democrazia. Per informazioni o per collaborare attivamente con il M.A.I. scrivete a: movimentoantiproitaliano@gmail.com
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mercoledì 24 agosto 2011

CANNABIS VS CANCRO

Sorprendente risultato di una ricerca dell'Università della California
"Nessun legame tra cannabis e tumori di polmone,bocca,testa-collo"
Studio Usa "scagiona" lo spinello
"Non aumenta il rischio di cancro"
Dimostrati invece i pericoli e le conseguenze nocive del tabacco
ROMA - Lo spinello non è più colpevole delle classiche sigarette,anzi. La cannabis,anche quando viene consumata per anni,non aumenta il rischio di tumore del polmone e nemmeno di altri tipi di cancro,come quello della bocca,gola,testa-collo ed esofago.
Non è un invito all'uso di sostanze stupefacenti,ma il risultato di uno studio condotto dal team del professor Donald Taskin dell'Università della California di Los Angeles. I dati,presentati alla Conferenza internazionale della Società americana di penumologia in corso in questi giorni a San Diego,hanno sorpreso gli stessi ricercatori.
Gli scienziati,in effetti,erano partiti con l'idea di dimostrare ben altro. "Ci aspettavamo che l'uso di cannabis protratto nel tempo - afferma Taskin - aumentasse il rischio di tumore anche dopo decenni dal consumo della sostanza". Proprio come era emerso dagli studi condotti negli ultimi anni: risale al 2000 la ricerca del centro Sloan-Kettering di New York,in cui si affermava che nei consumatori abituali di marijuana il rischio di sviluppare forme cancerogene alla testa e al collo,inclusi i tumori alla bocca e alla gola,aumentasse di 2,6 volte rispetto a chi non aveva mai toccato uno spinello. Conclusioni negate,per la verità,dagli scienziati della John Hopkins Medical School,secondo i quali nessuna prova evidenziava il contributo negativo della marijuana in questo tipo di forme tumorali.
Nella loro ricerca,i medici del team del professor Taskin hanno messo a confronto la storia clinica,le abitudini alimentari e lo stile di vita di 611 pazienti con cancro al polmone,601 con tumore testa-collo e 1040 soggetti sani,tutti sotto i 60 anni. In particolare,hanno raccolto informazioni sui consumi di marijuana e di tabacco,di alcolici o di altre droghe,sui casi di cancro in famiglia e sullo stato socio-economico di ciascun volontario.
Quindi,hanno diviso i partecipanti in tre categorie: i consumatori accaniti di cannabis,che avevano fumato oltre 22 mila spinelli; quelli moderati,con consumi tra gli 11 mila e i 22 mila e i non fumatori. La conclusione è stata sorprendente: per i tre gruppi il rischio di tumore è lo stesso. L'aver fumato marijuana non influisce sulla probabilità di sviluppare neoplasie,ai polmoni come ad altri organi coinvolti.
Dalla ricerca è infatti emerso che l'80% dei pazienti con cancro del polmone e il 70% di quelli con tumori della testa-collo avevano il "vizio" delle sigarette,ma solo la metà faceva uso di marijuana. Ancora una volta,quindi,il legame evidente è quello tra il cancro al polmone e il fumo di tabacco: il pericolo di ammalarsi è di 20 volte maggiore per chi fuma due o più pacchetti al giorno.
La cannabis viene invece "scagionata",anche se i ricercatori forniscono solo una spiegazione "possibile": secondo i medici,il principio attivo della cannabis,il THC, incoraggerebbe le cellule "anziane" a suicidarsi prima di eventuali trasformazioni tumorali.

(23 maggio 2006) da Repubblica

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La cannabis fumata non causa il cancro secondo uno studio caso-controllo

Secondo uno studio caso-controllo condotto dal Dr. Donald Tashkin e dai suoi colleghi dell’Università di California a Los Angeles,il fumo di cannabis,anche se pesante e di lunga durata,non risulta associato a neoplasie polmonari o di altro tipo del tratto aerodigestivo superiore. I risultati sono stati presentati il 26 giugno alla Conferenza annuale dell’International Cannabinoid Research Society (ICRS).
Lo studio comprendeva 1.209 residenti di Los Angeles di età tra i 18 e i 59 anni affetti da tumori (611 del polmone,403 dell’orofaringe,90 della laringe e 108 dell’esofago). Gli intervistatori hanno raccolto le anamnesi riguardanti l’uso di cannabis,tabacco,alcol e altre droghe,nonché dati su altri fattori che potrebbero influenzare il rischio di neoplasie,tra cui la dieta,l’esposizione professionale e la familiarità per tumori. L’esposizione alla cannabis è stata misurata in anni-canna (un anno-canna = 365 canne). I pazienti affetti da cancro sono stati confrontati a 1.040 controlli non tumorali. Tra i controlli,il 46% non aveva mai fatto uso di cannabis,il 31% l’aveva usata per meno di un anno-canna,il 12% per 10-30 anni-canna,il 2% per 30-60 anni-canna e il 3% per oltre 60 anni-canna.
Il rischio di neoplasia polmonare,rapportato a quello dei soggetti che avevano consumato meno di un anno-canna,è risultato di 0.78 per 1-10 anni-canna,0.74 per 10-30 anni-canna, 0.85 per 30-60 anni-canna e 0.81 per oltre 60 anni-canna. Un rischio inferiore a 1.0 significa che il rischio per consumatori di cannabis era leggermente inferiore che per i non consumatori. Risultati analoghi sono stati ottenuti per le altre localizzazioni neoplastiche. Non è stata inoltre rilevato alcun rapporto dose-risposta di rischio cancerogeno,nel senso che i rischi non aumentavano con l’aumento della dose. I dati sull’uso del tabacco,invece,come ci si aspettava,hanno rivelato un potentissimo effetto ed un chiaro rapporto dose-risposta.

(Fonte: Morgenstern H. et al. Marijuana use and cancers of the lung and upper aerodigestive tract: results of a case-control study. Presentation at the ICRS Conference on Cannabinoids,24-27 June,Clearwater,USA)

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Usa. Il THC potrebbe dimezzare la crescita dei tumori ai polmoni

Ricercatori di Harvard hanno rivelato che fumare la marijuana potrebbe dimezzare la crescita del tumore al polmone. Sarebbe il THC a dimezzarne la crescita ed a impedirne la diffusione all'interno dell'organo.
A quanto pare il THC controlla una molecola denominata "fattore di crescita epidermico",responsabile della crescita e diffusione delle cellule tumorali. I tests sono stati condotti su cavie e ulteriori ricerche sono necessarie.
I risultati della ricerca sono stati presentati alla riunione annuale dell'American Association for Cancer Research che si è tenuta a Los Angeles.

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Germania. La marijuana rallenta la diffusione di alcuni tipi di cancro

Da tests di laboratorio,eseguiti all'università di Rostock,risulta che i cannabinoidi rallentano la diffusione delle cellule cancerogene nei polmoni e nella cervice.
Nella ricerca,pubblicata nella rivista Journal of the National Cancer Institute e condotta da Robert Ramer e Burkhard Hinz si legge che "Il componente attivo della marijuana possiede anche effetti anticancerogeni,anche se ulteriori tests sono necessari per verificarne l'efficacia sugli esseri umani".
I cannabinoidi,oltre che evitare la diffusione delle cellule malate,stimolerebbero il TIMP-1, un inibitore degli enzimi partecipi della diffusione delle cellule tumorali.

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Studio: la cannabis rallenta lo sviluppo dei tumori

Farsi una canna come terapia contro il cancro: a Londra i ricercatori medici della St. George University sono arrivati alla conclusione che la cannabis è in grado di rallentare sviluppo e riproduzione delle cellule tumorali. A loro avviso il THC,principale ingrediente della cannabis,può avere un effetto benefico su tutte le tipologie di tumore,ma specialmente per quello al polmone e al cervello,oltre alla leucemia: indebolirebbe le cellule tumorali,rendendo così più efficace la chemioterapia.
Studi precedenti avevano dimostrato come le proprietà delle cannabis potevano essere base per medicinali utili ai malati di cancro: come antidolorifico ma anche stimolanti dell'appetito e per la riduzione della nausea. 
"Questo studio dimostra come la sostanza sia una valida arma nella battaglia contro il cancro: per autorizzarne la somministrazione siamo abbastanza vicini,ma abbiamo bisogno di ulteriori riscontri. Credo che in due o tre anni si potrà utilizzare regolarmente",ha detto ai giornalisti il dottor Wai Man Liu,che ha partecipato alla ricerca. 
La dottoressa Joanna Owens,del Centro ricerca sul Cancro del Regno Unito,ha affermato che studi simili vanno incoraggiati: "Rendere le cellule tumorali più vulnerabili a vantaggio della chemioterapia o la radioterapia è un'ottima idea,ma siamo soltanto agli inizi".                                                                                                                                                                         

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