Un gruppo internazionale di ricercatori della Facoltà di Medicina dell’Università del Maryland e della Inje University nella Corea del Sud,ha valutato l’impatto sulla mortalità di una sostanza assunta da parte di 762 soggetti affetti da schizofrenia o disturbi correlati nell’arco della loro vita.
I ricercatori hanno dichiarato: “Abbiamo osservato un ridotto rischio di mortalità,con approccio di risk-adjustment,negli utilizzatori di cannabis,rispetto ai non utilizzatori di cannabis affetti da medesimi sintomi e sottoposti agli stessi trattamenti anti psicotici”.
Gli autori ipotizzano che l’associazione tra l’uso della marijuana e la riduzione del rischio di mortalità possa essere dovuta ad “una maggiore funzionalità” degli utilizzatori della cannabis e ad “alcuni effetti benefici della cannabis stessa”.
Essi sono giunti alla seguente conclusione: “Per quanto sappiamo,questo è uno dei primi studi che mette in relazione il rischio di mortalità con l’assunzione di cannabis e alcool in persone affette da PD (disturbi psicotici).
L’interessante riscontro di un ridotto rischio di mortalità negli utilizzatori di cannabis è una scoperta del tutto nuova,che dovrebbe essere confermata da studi epidemiologici su più vasta scala”.
Anche il membro del Consiglio Direttivo di NORML,Dr. Lester Grinspoon,psichiatra ed ex professore della Facoltà di Medicina di Harvard,definisce promettenti i risultati di questo studio,pur auspicando approfondimenti e repliche mediante altre ricerche.
Essi sono giunti alla seguente conclusione: “Per quanto sappiamo,questo è uno dei primi studi che mette in relazione il rischio di mortalità con l’assunzione di cannabis e alcool in persone affette da PD (disturbi psicotici).
L’interessante riscontro di un ridotto rischio di mortalità negli utilizzatori di cannabis è una scoperta del tutto nuova,che dovrebbe essere confermata da studi epidemiologici su più vasta scala”.
Anche il membro del Consiglio Direttivo di NORML,Dr. Lester Grinspoon,psichiatra ed ex professore della Facoltà di Medicina di Harvard,definisce promettenti i risultati di questo studio,pur auspicando approfondimenti e repliche mediante altre ricerche.
“Negli anni,leggendo la letteratura relativa alla cannabis,ho imparato ad essere un po’ scettico circa le singole scoperte e a mantenere un atteggiamento di cauta attesa per vedere se nuovi dati possono confermare i risultati” dice Grinspoon.
Ad oggi i nessi tra l’uso della cannabis ed i disturbi psicotici come la schizofrenia non sono chiari.
Mentre alcuni studi hanno associato l’uso della cannabis a un miglioramento delle funzioni cognitive – incluso un miglioramento delle prestazioni in termini di rapidità dei processi mentali e di abilità verbali – altri studi sostengono che l’uso della cannabis,soprattutto se massiccio e in giovane età,potrebbe essere responsabile o favorire l’insorgenza di disturbi in coloro che già sono predisposti.
Altri esperti hanno criticato questo supposto legame,ritenendolo “forzato” e non “particolarmente rilevante”,sostenendo che un aumento dell’uso di cannabis da parte del pubblico generale non è mai stato associato ad un aumento direttamente proporzionale dell’incidenza di schizofrenia o altri disturbi psicotici.
Mentre alcuni studi hanno associato l’uso della cannabis a un miglioramento delle funzioni cognitive – incluso un miglioramento delle prestazioni in termini di rapidità dei processi mentali e di abilità verbali – altri studi sostengono che l’uso della cannabis,soprattutto se massiccio e in giovane età,potrebbe essere responsabile o favorire l’insorgenza di disturbi in coloro che già sono predisposti.
Altri esperti hanno criticato questo supposto legame,ritenendolo “forzato” e non “particolarmente rilevante”,sostenendo che un aumento dell’uso di cannabis da parte del pubblico generale non è mai stato associato ad un aumento direttamente proporzionale dell’incidenza di schizofrenia o altri disturbi psicotici.
Paul Armentano - Direttore NORML Deputy,29 maggio 2012
(Fonte: sensiseeds.com)